Descrizione
Le vicende storiche del teatro probabilmente antica sede del Tribunale, sono strettamente legate alla nascita dell’Accademia degli Astrusi di cui abbiamo notizie a partire dal 1678 e da cui prende il nome. Le accademie, nate per iniziativa di nobili intellettuali, si diffusero tra XVII e XVIII secolo in Toscana, specialmente sotto il governo di Pietro Leopoldo, il Granduca Illuminato, che ne favorì lo sviluppo. I teatri divennero gli spazi adeguati alle necessità culturali degli accademici che riunivano schiere di letterati, musicisti, artisti e scienziati. Nel 1761 Cosimo Brunacci, direttore di una compagnia teatrale montalcinese, chiese al Consiglio degli accademici il permesso di far restaurare il teatro, utilizzato anche come archivio della comunità. L’edificio non rispondeva più alle nuove esigenze. Divenuto un luogo pubblico, si resero necessarie delle modifiche socio - strutturali interne: sala ampia, palchetti ben distinti per “separare” le diverse classi sociali, palcoscenico mobile, vestiboli e ingressi. Nel 1763 l’architetto chiancianese Leonardo De Vegni progettò per Montalcino un nuovo teatro dalle proporzioni eleganti. L’interno dello stabile, ancora ben conservato, mostra la platea circondata dal portico inferiore di colonne trabeate e da due ordini di palchi: tutte le pareti sono rivestite di intonaco bianco. I due margini di ogni parapetto sono sottolineati da leggerissimi disegni dorati; inoltre, i parapetti presentano al centro minuscoli bassorilievi dorati. Le balaustre sono filettate in oro sempre su sfondo bianco. Completano l’edificio le interessanti strutture lignee a sostegno della copertura, avente una forte finalità acustica e le cui caratteristiche corrispondono alle “regole” dei trattati in materia dell’epoca. La planimetria delle due sale “a ferro di cavallo” rese necessaria la curvatura dei palchetti in modo che fronteggiassero il palcoscenico. Fragile e leggera risulta essere la struttura del plafone, impreziosita da eleganti pitture ancora visibili. Il “cielo” è infatti ornato da un neoclassico Carro del Sole con Apollo circondato dalle nove Muse, affresco, ritenuto per decenni opera del pittore senese Giovanni Battista Marchetti – già collaboratore di Antonio Galli Bibbiena nella scena rococò del Teatro dei Rinnovati a Siena –, è stato recentemente ricondotto all’attività di Cesare Maffei, nella prima metà del 1800. Leonardo De Vegni contribuì notevolmente a rendere il teatro di Montalcino un organismo funzionale pur nelle sue limitate dimensioni. Negli anni successivi la ristrutturazione, le attività culturali del Teatro degli Astrusi si moltiplicarono.
Modalità d'accesso
- Ingresso accessibile in sedia a rotelle
- Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 24 luglio 2024, 09:30